RENDERING IN ARCHITETTURA: UNA TECNOLOGIA SUPERATA

Immagine di un rendering 3D di casa fatto con un software di architettura

Il Rendering, o render, in architettura è stato accolto, non con poca riluttanza in italia, verso la metà degli anni novanta. Pochi furono in realtà i pionieri che seppero cogliere le potenzialità di questa tecnologia, capire quanto a volte l’innovazione sia sinonimo di rivoluzione.

Così, negli anni, il rendering fotografico ha detronizzato la tecnologia primitiva fatta di carta, righe e squadre. Ci ha aiutato a mettere sulle nostre scrivanie schermi sempre più grandi e computer sempre più potenti. È stato un innegabile successo, sotto tutti i punti di vista, una preparazione verso il futuro: l’era digitale.

Rendering 3D e architettura, parliamo ancora di una tecnologia avanzata?

render Sketchup di bassa qualità di una struttura senza copertura

Nell’annuario della tecnologia 2017, il nostro caro rendering fotografico ormai si presenta stanco e malconcio. Ha combattuto per anni una lotta che ha vinto, obbligandoci a:

  • ore e ore di rendering interni;
  • giorni a collaudare nuovi rendering tools;
  • mesi a capire come impostare i nostri progetti nelle render farm per il rendering online;
  • sequestrare anche il computer della segretaria pur di avere qualche cosa con cui macinare qualche frame di rendering video, per i progetti più ambiziosi;

… e poi finire, di nuovo, a fare un semplice render Sketchup. Pagare licenze per una tecnologia lavoro che ci ha obbligato ad aggiornarci, a studiare, ad informarci.

Ci siamo affezionati? No… direi di no! Lo abbiamo accettato (più che accolto) nel nostro flusso di lavoro, con tante maledizioni, e pochi ringraziamenti, ma guardando indietro, proviamo a pensare a dove ci ha portato: grazie al rendering abbiamo imparato ad utilizzare software per la moderazione 3D professionali sempre più performanti, sappiamo usare librerie materiali per ogni motore di render, da V-ray a Mentalray a Renderman a Arnold, siamo in grado di soddisfare sempre di più le necessità dei nostri clienti, e di far riconoscere, a colpo d’occhio, il nostro talento e stile.

In parole povere, siamo diventati dei professionisti. E adesso? E adesso che è stata inventata la ruota, il carro ecc. ecc. sta arrivando il varco spaziotemporale.

Tecnologia 2018 per l’architettura: Il render fotografico lascia il posto alla Realtà Virtuale

Semplicemente il futuro: REALTÀ VIRTUALE.
Innegabile. È stupido continuare a far finta di non vederlo: siamo come dei fidanzati davanti alle gioiellerie!
Arriverà? Sbagliato! È già arrivata! È iniziato con la semplice realtà virtuale 360, ed è bastato perché innumerevoli architetti, geometri, interior designer, ingegneri, iniziassero ad utilizzarla. Non ci credete? Date un’occhiata ai siti di news architettura 2018: gli studi di architettura europei più all’avanguardia già sfruttano le enormi potenzialità della realtà virtuale nel loro lavoro, e noi italiani, per la maggior parte, ancora la vediamo come una tecnologia aliena. Il 2018 sarà l’anno in cui dovremo metterci al passo! Sarà l’anno in cui alcuni sapranno fare la differenza.
Perché?

Il mercato dell’immobiliare sta risalendo, di questo ce ne stiamo a poco a poco rendendo conto un po tutti, e in quanto architetti, geometri, interior designer, il numero dei nostri competitors non accenna a diminuire.
Sempre nuovi giovani, pronti e preparati, si affacciano agli studi con nuove idee e soprattutto nuove ambizioni.

La realtà virtuale immersiva sarà senza ombra di dubbio il mezzo più adatto a far sì che questi talenti si esprimano, così come ci siamo espressi noi col rendering. I nostri predecessori si sono rifiutati: hanno continuato a carta e matita e plastici che ora giacciono impolverati su qualche soffitta, fino a che non sono stati i clienti a richiedere il render come metodo di presentazione dei loro progetti. Allora, e solo allora, alcuni sono riusciti a rimediare da sé, altri hanno speso somme incredibili per far fare ad altri quello ritenevano inutile imparare a fare da sé, altri hanno semplicemente lasciato il passo.

LA STORIA INSEGNA. Impariamo!

La Realtà Virtuale, ancora per pochi.

Ora, prima di proseguire proviamo a metterci nei panni dei nostri clienti. Se potessimo scegliere di avere la possibilità di:

  • valutare gli ingombri
  • avere una chiara visione degli spazi a 360 gradi in tempo reale
  • camminare all’interno della propria casa prima che questa sia costruita

non lo preferiremmo a una piantina accompagnata da qualche piccolo render? Non sceglieremmo chi può darci questi servizi?
Certo che si.

architetto del passato quando non si utilizzavano i software di modellazione e rendering 3d

Pochi sono ad oggi i servizi che permettono l’utilizzo di realtà virtuale. Alcuni fanno da braccio direttamente ai software più importanti. In questo modo, software house Cad riescono a garantirsi che sempre maggiori clienti paghino abbonamenti e licenze sempre più alte. Altri invece come Sketchup, ad esempio, si uniscono in partnership con chi la realtà virtuale la produce fin dall’inizio, ossia i costruttori dei supporti fissi, necessari all’utilizzo della stessa tecnologia, come Oculus e Htc-vive. In poche parole il professionista è costretto a comprare uno di questi device e un computer abbastanza performante da poterli supportare decentemente. Imparare ad utilizzare un altro software di modellazione 3d, e pagare una licenza annuale. Questo ad oggi è ciò che separa i più grandi e facoltosi studi di architettura, dai liberi professionisti, o da chi ha appena iniziato e può vantare una realtà più piccola.

La Realtà Virtuale, ora per tutti: REGIVERSE

Nato da una start-up innovativa, Regiverse è la prima vera, e unica soluzione economica e semplice, per la realtà virtuale. È un servizio web, utilizzabile tramite un’app mobile che permette di utilizzare la realtà virtuale direttamente sul proprio smartphone. Essendo una tecnologia mobile, si può utilizzare con qualsiasi visore compatibile con tecnologia google cardboard. Non solo, Regiverse permette di utilizzare qualsiasi software per creare il proprio progetto, o di partire da qualsiasi progetto già esistente. Inoltre, permette di camminare all’interno del modello 3d e di condividere con i propri clienti questa esperienza tramite semplice link. Permette loro di vantare un vero progetto di architettura quattropuntozero, di un architetto quattropuntozero. L’app è gratuita sia per iOS che per Android e potete scaricarla qui!